Testina Sakura MC

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Dopo una lunga riflessione e una lunga serie di esitazioni ho deciso di cambiare la testina del mio impianto. Nel mio locale della mia associazione culturale, The Music Loft, ho una sala d’ascolto dove i soci possono ascoltare i dischi che ho in esposizione. Avevo una testina della Sublima, una Denon 103 modificata da Alex Cereda, che mi aveva dato grande soddisfazione ma che, dopo 7 anni di utilizzo, cominciava a mostrare i segni dell’etá. Così sono tornato da Alex che nel frattempo aveva sviluppato una nuova testina, di nuova concezione, che oltre le modifiche apportate da Alex, si faceva notare per un elegante guscio di ulivo bicentenario con accordatura magneto meccanica una novità assoluta! La mia priorità era quella di avere un suono che riproducesse fedelmente la timbrica originale degli strumenti e che mettesse in evidenza la distanza prospettica tra gli stessi.

A livello di costi cercavo qualcosa che avesse un costo “abbordabile”, se paragonato a quello delle testina di fascia medio alta. L’ascolto di prova l’ho effettuato utilizzando vari dischi, di genere diverso cercando di verificare la duttilità della testina. Pike’s Peak del vibrafonista Dave Pike è un disco “difficile” da riprodurre. In BesMe Mucho, il suono del vibrafono sul canale destro nasconde gli appoggi del pianoforte di Bill Evans situato sul canale sinistro che di fatto si palesa solamente al momento dell’assolo. Con la nuova testina, invece, il flebile fraseggio del pianoforte è chiaramente distinguibile e il dialogo tra i due strumentisti si palesa. Il piacere dell’ascolto è massimo.

Il secondo disco è l’Holberg Suite di Grieg diretta da Willi Boskovski. Il turbinoso inizio del brano con il pieno orchestrale, le violente arcate dei contrabbassi e il dolce pizzicato dei violini è risultato emozionante. In particolare le arcate dei contrabbassi si distinguono chiaramente, al di sotto dei violini e il dettaglio è tale da evidenziare l’attacco con la risonanza della nota che giunge un attimo dopo che l’archetto tocca la corda. I diversi piani orchestrali sono chiaramente distinguibili e l’orecchio può scegliere liberamente quale sezione orchestrale.

Il terzo disco di prova è stato Gaucho deli Steely Dan, uno degli album la cui resa acustica è leggendaria. La scelta è stata motivata per “mettere” in crisi la testina. Spesso mi è capitato di essere soddisfatto dall’ascolto di musica acustica e di rimanere insoddisfatto della performance sull’elettrico. Il brano scelto è stato Hey Nineteen. Nonostante conosca il brano alla perfezione, l’impressione è stata quella di ascoltare la canzone “realmente” per la prima volta. Ho potuto godere di una miriade di dettagli, che non avevo mai notato in precedenza e che arricchiscono e rendono ancora più sfiziosi brano. La trasparenza degli strumenti è massima così come lo è definizione delle voci di soprano, contralto, tenore e controtenore in The Second Booke of Songs di John Dowland nell’edizione de L’Oyseau Lyre. Le linee melodiche del canto sono perfettamente distinguibili ma l’esile delicatezza dell’accompagnamento del liuto non ne viene penalizzato.

Tirando le somme il mio impianto ha sperimentato un tremendo upgrade utilizzando la duttile testina Sublima. La sua precisione e delicatezza mi ha fatto venire alla mente l’armonia dei ciliegi in fiore nei giardini giapponesi, per cui mi sono permesso di suggerire ad Alex il nome di Sakura, per la sua creazione.

Marco Giorgi – The Music Loft

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